Le proteine in polvere sono tutte uguali? Relazione del Dott. Stefano Carnevali

DAL VALORE BIOLOGICO AL PUNTEGGIO CHIMICO

Quando andiamo ad acquistare delle proteine in polvere, come supporto o integrazione alla nostra dieta, dovremo verificare alcuni parametri in grado di valutare la qualità della proteine stesse. Sicuramente il VALORE BIOLOGICO (VB) è uno dei parametri più conosciuti di valutazione delle proteine introdotte nell’organismo con l’alimentazione. Questo indice,che si esprime con un valore numerico, si riferisce alla quantità, alla qualità ed al rapporto reciproco degli amminoacidi essenziali presenti nei peptidi alimentari. Il valore biologico rappresenta la quantità di azoto effettivamente assorbito ed utilizzato al netto delle perdite urinarie,fecali,cutanee,ecc. Una proteina che possiede un perfetto equilibrio tra aminoacidi assorbiti e tra amminoacidi ritenuti ha un valore biologico di 100.

La proteina di riferimento è quella dell’uovo che presenta un valore biologico pari al 100%. Negli ultimi anni è stato introdotto IL PUNTEGGIO CHIMICO (CHEMICAL SCORE, CS), un nuovo parametro per valutare la qualità delle proteine. Il punteggio chimico è dato dal rapporto tra la quantità di un dato aminoacido essenziale (aminoacido non sintetizzabile dal nostro organismo) in un grammo della proteina in esame e la quantità dello stesso aminoacido in un grammo della proteina di riferimento biologica (dell’uovo). Più è alto questo indice e maggiore sarà la percentuale di aminoacidi essenziali. Affinché la sintesi proteica avvenga, le concentrazioni relative di aminoacidi essenziali devono essere ottimali.

Quando si assumono delle proteine in polvere, come integrazione alla normale alimentazione, sarà quindi molto importante scegliere prodotti con punteggio chimico elevato perché questo permetterà di assumere una quantità inferiore di proteine, ottenendo però gli stessi risultati. Molto importante è anche la conformazione organica degli aminoacidi presenti. Proteine sintetiche costruite con un mix di aminoacidi con conformazione levogira o destrogira, compiono il loro lavoro soltanto quando c’è un predominio della forma levogira.

Dott. Stefano Carnevali

Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Biochimica Clinica